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Il re e lo scudiero
Monday, March 28th, 2011Per essere scudiero del re, bisogna superare delle prove. “Intanto non devi parlare, ma devi ricevere uno sguardo di assenso e poi puoi aprire bocca. Sarà un po’ difficile all’inizio ma poi diventata tutto naturale, imparerai a parlare solo dopo avermi guardato e, saprai già dentro di te, se quello che starai per dire lo potrai dire o meno”. Lo scudiero indossa la calzamaglia bianca, incollata ai peli delle gambe, una bisaccia alla cinta e una comoda mantella, la barba incolta e una spada. Il re, è ciò di cui lo scudiero a bisogno per la sua realizzazione, pensano i più. Insegnamento, incoraggiamento e inutile speranza di raggiungere la libertà. Chi sarebbe lo scudiero senza re? Nessuno. Mormora la gente.
Un’altra prova è bere. Bere fino a svenire sempre tenendo presente la spada, la ciotola e il riso. Non bere e lasciarsi andare, soli nella notte, ma essere sempre lì accanto al re, tra il suo vomito e le cosce della dama di turno. L’alcool lo può sfinire, ma non lo deve abbattere, in quanto la presenza deve essere costante, lo sguardo del re potrebbe sempre arrivare per ricevere l’assenso dello scudiero, quindi essere presente non a se stesso ma al re. Sempre.
Certo, tra i ciottoli e le vie della piccola fortezza, non è facile non intrufolarsi un una locanda con la luce bassa e invitante, fuori tira un po’ di vento, i brividi passano tra le maniche larghe della mantella e il desiderio dello scudiero è quello di aprire la porta, chiedere un bicchiere di qualsiasi alcool e sentire i passi degli altri viandanti al piano di sopra, il legno assorbe ma il suono si espande e crea immediatamente calore. Invece no.
Il re, comunica allo scudiero la terza prova, in assenza del re, lo scudiero deve essere sempre riconosciuto come tale. Un segno di distinzione. Che non può essere un tatuaggio, deve essere un marchio fatto con il fuoco, tre profonde cicatrici fatte da un rovente pezzo di metallo, sul polso sinistro dello scudiero, solo così il re saprà che lo scudiero lo appartiene.
Lo scudiero è un bravo scudiero, acconsente e supera tutte le prove. Tutti li acclamano: lo scudiero e il re.
Solo da lontano una vecchia, la povera pazza che di giorno vaga nei mercati e la notte si sofferma a guardare la gente, continua a ripetere la stessa frase, da secoli e secoli:
il re senza scudiero non è nessuno, il re senza scudiero non è nessuno.
Padre e figlia
Monday, March 28th, 2011La scorsa notte, i sogni notturni mi hanno scosso, presa dalla voglia di buttarmi fuori dal letto, questa mattina mi sono lavata, vestita velocemente e sono andata in libreria. Lo scopo era di comprare un libro di Wang Shuo 王朔 dal titolo Io sono tuo padre 我是你爸爸
Fortunatamente vivo vicino ad una libreria molto fornita di Pechino, la Sanlian. Pochi minuti in bicicletta tra il traffico e i gli stretti vicoli e sono arrivata. I soliti tre gradini, la porta di ingresso e sono immersa nel silenzio. Finalmente, dopo i sogni di questa notte, ci voleva un po’ di calma.
Di solito all’interno c’è molta gente, chi sfoglia riviste, chi romanzi, i soliti clienti delle solite librerie di tutto il mondo. E’ normale vedere persone che prima di comprare un libro lo tengono tra le mani, lo girano e lo rigirano. Nelle librerie cinesi, però c’è anche chi si siede sui gradini che portano da un piano ad un’altro, apre un libro e lì si ferma. Queste sono le persone che mi mettono calma e buonumore. Oggi c’era un quasi quarantenne così immerso nella lettura da far invidia, aveva quasi finito il libro, con le braccia appoggiate sulle ginocchia, accucciato su un piccolo gradino. Sotto di lui un ragazzo molto giovane alle prese con un fumetto, la testa appoggiata alla parete e lo sguardo attento sulle pagine bianche e nere. Al piano inferiore invece un muratore, con le scarpe sporche di calce, ero curiosissima di sapere cosa stesse leggendo, ma non me la sono sentita di disturbare il suo momento di riposo.
Tra tutti quei libri quello che più mi attirava erano i lettori che assaporavano le pagine. Non mi sono soffermata molto, non ho fatto la solita cliente. Ho cercato il libro che volevo, e non c’era, ho optato per un’altro testo dello stesso autore.
Si intitola Conversazione con nostra figlia 和我们的女儿谈话