Pensieri notturni scritti mattutini
Penso al viaggio in senso lato, nello spingersi e nel conoscere altro al di fuori di sè.
Ma della conoscenza non si fa esperienza in un viaggio, il viaggio è un assaporare, forse, il futuro stare. E’ spalancare gli occhi, inorridire e giocare. Un tempo cercavo di assaporare i colori di Mazunte e la pericolosa voglia di rimanere.
I miei vent’anni mi portarono in Cina. E qui mi fermo, quello che credevo un viaggio è parte della mia vita e parlare di adesso è sempre più difficile.
Anche questa sera la luna non uscirà.
Sono gli occhi la parte migliore. Socchiusi e affilati, lame tagliate per assecondare il fruscio.
Nella mani ritrovo il tepore che il sudore fa diventare freddo, ma intatto, forse, solo forse presente.
A fatica mi divoncolo dal pensiero del domani, mi faccio risvegliare dalla pioggia notturna e per un nuovo saluto.
Eccomi di nuovo viva nello smarrimento, indotto da seni lontani e soli inesistenti.
Nuovamente mi accorgo di me, se fosse solo per i chilometri sarebbe una sarcastica e amara risata.
Continuo a ripetermi "Non si può pretendere ciò che non si da"