Svastika alla Cinese (1921)

March 10th, 2009 by yilian
 
I simboli mi hanno sempre incuriosito, la
capacita’ che ha l’essere umano di crearli, servirsene, cambiare il
significato, integrarli nella propria cultura. Quindi per quale ragione
mi dovrei stupire nel vedere queste foto?
 
Razionalmente sono perfettamente cosciente del
significato della svastika, ne ho viste tante e piccole adornare le
cornici dei tetti dei templi, l’ho incrociata piu’ grande sulle vesti
dei monaci e sulle statue del Buddha.
 
Simbolo di luce e prosperita’, simbolo ben piu’ antico della seconda guerra mondiale, simbolo condiviso da tante e diverse culture.
 
In Cina il carattere "svastika" esiste, si pronuncia wan.
Il simbolo e’ stato utilizzato da parte della Societa’ della Svastika Rossa, un
movimento e/o organizzazione che prese piede tra il 1916 e il 1921,
quando Wu Fuyong 吴福永 istitui’ nella provincia dello Shandong  山东
il daoyuan 道院 Monastero del Dao, un movimento che ha unito differenti
credi religiosi, Taoismo, Buddhismo, Cristinesimo e Islam.
 
La Societa’ della Svastika Rossa e il Monastero del Dao vanno di pari passo, fondano nel 1921 a Pechino il formale Ufficio dell’organizzazione della Svastika Rossa con
il principale obiettivo di promuovere la pace nel mondo e di dare aiuto
durante  i disastri e calamita’. Il Monastero del Dao uspica una
coltivazione interiore, la Societa’ della Svastika rossa opera verso
l’esterno, per la pace universale.
 
Interessante notare come il carattere svastika:
 
卍 wan, e’ un’omofono del carattere 万 che vuol dire
moltitudine, miriadi e miriadi, tutto. La sua forma ricorda la
propagazione in tutte le direzioni e il movimento continuo che preclude
al cerchio, nel senso di completo, universale.
 
 
 

Nascere dopo gli anni 80

March 6th, 2009 by yilian

In Cina, nascere dopo gli anni 80 significa gia’ di per sè
essere diversi. La società cambia così in fretta che le differenze
generazionali possono variare anche di tre anni in tre anni. Vuol
dire che chi è nato dopo gli anni 80 ha giocato con giochi diversi da
quelli usati dai loro fratelli più grandi, ha visto gente in giro
vestita con abiti colorati, ha assaggiato da subito cibo che non fosse
solo cavoli e nocciioline. E questo è solo una parte, la parte più
superficiale della differenza. E’ anche una parte di persone, ora
trentenni o quasi trentenni che hanno assaporato un tipo di Cina, si
sono scontrati con il cambiamento e il veloce sviluppo economico e che
si differenziano in modo evidente dai loro fratelli grandi e piccoli
che siano.

Per questo il 27 marzo 2009 dalle 15.00 alle 18.00 al Ullens Centre for contemporary art (798 Factory) ci sarà questo Cross Talk

English translation

Consiglio di non mancare.

 

Ieri ero in un
ristorante con degli amici, tra un arrosticino e una birra, arriva una
tipa, alta più di un metro e ottanta, occhi a mandorla, capelli neri
che le coprivano gli occhi truccati di blu, il viso era coperto da
strati di fondotinta. Si siede, prende una birra in mano, ne beve un
grosso sorso, si mette a parlare e chiede a D.Y. "Quante donne ti sei
trombato?", la guardiamo un po’ tutti per la sua volgarità mista a
durezza. Lei ci sfida con lo sguardo, ci sorride dicendo: rimango qui
un altro anno e parto, vado in Canada e non torno più. Alza le mani e
dice, sono sposata, ho un figlio che vive in Inghilterra da un tipo di cui non me ne frega nulla, e ne aspetto
un altro da un altro tipo. Non mi importa nulla di nulla, mi cago le palle tutto il giorno e so che morirò presto. Ci guarda ancora e dice "Ho 19
anni". (Nascere dopo gli anni Novanta)
 
 

La mia versione preferita

February 19th, 2009 by yilian

 

Questa è la mia versione*, quello che urlano tutti insieme appartiene anche a me, un po’.

Sorriso amaro.

 

 

*Per chi non parla o legge il cinese: vi troverete su una pagina web, fate scorrere gli occhi fino a trovare tra tutti quei misteriosi segni un qualcosa di failiare, un numero, il numero 1. Ora scorrete gli occhi verso sinistra, fino ad arrivare a questi due caratteri: 试听. Cliccate sopra ed ascoltate.

Mi impegnerò a risolvere il mistero: perchè non si sente il link?

Indimenticabile

February 18th, 2009 by yilian

 

Ma io lo avevo dimenticato…

 

http://www.youtube.com/watch?v=uQiZMKp9F7M

Nevica

February 18th, 2009 by yilian

 

 

1. Vorrei essere alla citta’ proibita a fare delle foto, cosa che mi prometto ogni anno, ma che ancora non ho mai fatto. Chissa’ se J. il fotografo e’ li’ nella piazza con il faccione di Mao nell’obiettivo.  Mi piacciono le sue foto e il modo di prendere in mano una sigaretta. 

2. Vorrei poter prenderela macchina e guidare fuori citta’, vorrei trovarmi con il bianco della neve che mi circonda, con il cielo senza sole, tanto non ce n’e’ bisogno. Il cielo e’ in perfetta sintonia con cio’ che lo circonda.

Mentre arrivavo in ufficio, con i  Telefon Tel Aviv in sottofondo, osservavo i vecchietti in bicicletta e quelli che camminavano, chi procedeva piu’ lento e chi mi guardava, sorridendo. In effetti, q1uasi tutte le persone con cui ho incrociato lo sguardo stavano sorridendo, sara’ la neve. Si’ e’ sicuramente la neve. A loro manca il freddo di una volta, Pechino e’ diventata molto piu’ calda di prima mi disse un giorno un signore con tutte rughette sul viso, mentre parlava scrollava la testa ripetutmente, lo vorrei rincontrare oggi, tra la gente, tra le macchine, magari chissa’ sorride anche lui.

 

Scegliere

February 17th, 2009 by yilian

              

 

                                                   Scegliere

 

  Quello che possiamo fare e che molti già fanno. Mi serve un po’ di ottimismo:)

 

眼望着北方 Guardando a nord

February 15th, 2009 by yilian

眼望着北方

我眼望着北方, 弹琴把老歌唱
没有人看见我, 我心里多悲伤

我坐在老地方, 我抬头看天上
找不到北斗星, 我只看见月亮

我走过了村庄, 我独自在路上
我走过了山岗, 我说不出凄凉
我走过了城市, 我迷失了方向
我走过了生活, 我没听见歌唱

 

 

Burn After New Year (parte 2)

February 11th, 2009 by yilian

 

 A volte siamo tutti travolti dagli eventi. A volte vediamo noi stessi giocare con la vita ad un gioco a cui non sempre fa piacere giocare, altre volte invece siamo spinti dagli altri e finalmente ci sentiamo vivi, perche’ succede che strani blocchi otturano l’istinto. 

Mi chiedo cosa hanno pensato i responsabili della CCTV, quando hanno visto bruciare l’hotel accanto al proprio palazzo, simbolo come tanti altri simboli della corsa all’essere contemporaneo e accorgersi che la causa di tutto e’ stata proprio la stessa CCTV. Il popolo cinese va pazzo per i fuochi d’artificio e questo e’ rinomato, la Festa di Primavera va trascorsa in Cina, in campagna, in famiglia o in citta’ ovunque incontrerete fuochi d’artificio che continuano continuano continuano. 

Questa volta: CCTV hired staff from a fireworks company to ignite several hundred
large festive firecrackers in an open space outside the
nearly-completed Mandarin Oriental Hotel, which is part of the iconic
CCTV tower complex"

Come si suol dire e…ops.

Le scuse per il disastro sono gia’ avvenute, con occhi bassi, ma si sa ci si fa prendere dagli eventi, ed acco che in Cina puo’ succedere che per festeggiare si bruci un interno palazzo di 44 piani, altro che terrorismo altro che 11 Settembre, kamikaze, macche’, solo innocui fuochi d’artificio!

Oltre questo, trovo geniali le foto riportate da ChinaSmack Umorismo dai tratti un po’ scuri, si burlano di se stessi, dei propri palazzi e perche’ nmo anche dei loro amici nemici americani:)

 

Il suono perduto

February 10th, 2009 by yilian

 

Una volta sono stata in India. Esperienza forte, come non mai, un paese che ti prende alla gola e alla pancia e non puoi fare a meno di aggrottare le sopracciglia o di spalancare gli occhi alla vista dei colori.

Tutti i sensi del mio corpo sono stati avvolti da quel paese. Per amore ho registrato i suoni dell’India, mi chiedo dove sia ora quella cassetta. Solo suoni, suoni diversi da quelli del mio paese, suoni gracchianti e acuti delle voci della gente, nei piccoli ristoranti e dei mendicanti. Degli artigiani e dei loro attrezzi. Andavo in giro con un piccolo registratore, quello piu’ analogico che esista al mondo, con un nastro all’interno e registravo. Ho anche registrato il suono della montagna a dolangi nell’Himachal Pradesh.

Anche a Pechino, c’e’ chi registra i suoni del passato che andrebbero irrimediabilmente perduti. Questo e’ qualche cosa che accomuna ogni essere umano, cio’ che ascoltavamo in passato e caratterizzava una professione, (l’arrotino e l’ombrellaio), una scadenza (campane, campanelle, trilli), vengono meno. Rimpiazzati dal digitale o scomparsi definitivamente.

Ecco perche’ segnalo The lost sounds of old Beijing. Ascoltate!

 

 

 

Burn After New Year

February 10th, 2009 by yilian

 

Ieri si e’ definitivamente concluso il capodanno cinese, mentre Pechino festeggiava con almeno 5 ore di fuochi d’artificio sulle strade, in tutti i compound, il cielo si contornava di fiori rossi, d’orati, verdi, argento,che impongono il naso all’insu’.

In casa si era intenti a preparare una cena, pasta alle cime di rapa cinesi e pollo al limone italiano, mentre i tre seduti al tavolo, parlavano con lo sguardo basso dell’Italia.

L. dice in Italia non c’e’ piu’ speranza, e’ appena tornato da una piccola vacanza, raccontava dei colori e delle paillettes delle televisioni, del telegiornale senza piu’ un riscontro critico sulla notizia. Dal premier e delle sue gentili osservazioni sulle donne italiane e del bisogno di far scendere in strada l’esercito per difenderle dall’assalto di bruti (immigrati, sempre) per la loro bellezza.

M. mangiava pasta e cose verdi e annuiva in silenzio. Dice che mi presta Shenzhen, il fumetto.

Io accucciata sulla sedia, ascoltavo e afferravo pezzetti di pollo, non male in effetti.

Mentre i tre amici si ascoltavano parlando di fallimenti e rivincite, conoscendosi sempre un po’ di piu.

Nella parte fighetta della City, la zona in cui c’e’ il palazzo della televisioni, l’enorme Building che a me personalmente affascina, anzi proprio li’ davanti un altro palazzo prende fuoco. Un enorme drago di fuoco. E’ un hotel, 44 piani, 241 stanze, utilizzato per le Olimpiadi ma non ancora aperto ufficialmente e’ stato immerso dalle fiamme.

La causa, per ora ignota, forse i fuochi di artificio?