Lo faccio anche io

Le Olimpiadi sono ufficialmente finite, onestamente per tutti un gran sospiro di sollievo.

Per chi e’ venuto dall’Italia potra’ prendere al volo un aereo per le sospirate vacanze, per farsi riabbracciare dai figli e per fare l’amore con le proprie donne (o unomini). C’e’ chi in questi giorni impacchetta valigie che strabordano di falsi, comprati con smania al mercato della seta. Chi ancora gioca con il nuovo Iphone tarocco, fatelo adesso tanto tra un mese e’ andato, ripeto tra me e me.

Chi vive in a Pechino, chi ha la faccia bianca come la mia e si e’ sbattutto per questo evento, adesso si gode la sera cocktail e vino rosso, che causano mal di testa infiniti, ma alla fine va anche bene, tanto la mattina si puo’ dormire fino a tardi. Chi e’ cinese invece piano piano sta riprendendo moto e motorini, si ricominciano a vedere i maodou ai mercati di cui era stata proibita la vendita (che qualcuno mi spieghi il perche’), forse anche la carne di cane verra’ di nuovo rinserita nel frigo dei ristoranti, pronti per una sana zuppa di cane con verdure, buona in inverno.

Insomma la vita riprende il suo corso. Il mio di corso, invece, e’ ancora in sospeso, ho anche  le paraolimpiadi che mi aspettano. Quindi niente sospiro di sollievo vero, comunque anche io voglio fare quello che fanno tutti quanti: ringraziare.

Intanto ringrazio infinitamente Lizi e Ding, i due operai con i quali ho lavorato da giugno per mettere su tutto lo studio. Mentre io creavo parole cinesi per tradurre oggetti del mestiere, del tipo morsetto, pialla, rivetta e mi affidavo all’immaginazione, loro si affidavano alla loro pazienza. Tanta. Santa pazienza. Li ho stimati per il loro, cascasse il mondo, mangiare sempre alle 12.00 spaccate e addormentarsi a collo in giu’ nei momenti di attesa. Sopportare le urla di mattina di chi crea problemi e fare di tutto per risolverli.

Un grazie di cuore a C.C che mi ha fatto di nuovo capire l’importanza dei particolari, l’attenzione ai colori alle forme, per farsi prendere dalla fantasia, dalle nuvole cinesi e dallle sue Marlboro rosse, che era da quando avevo 20 che non fumavo.

Do un abbraccio immenso a Feili e Oscar che non hanno mai attaccato il telefono o sbuffato per il mio ennesimo sfogo. Feili soprattutto la ringrazio per la pazienza di ascoltare le mie storie, simili alle sue e ancora non dirmi basta, mettendomi in guardia ma senza influenzarmi (le domande retoriche che le pongo sono davvero troppe). Oscar invece, grazie per i passaggi in moto anche se non si immagina neanche quanto mi piacciono, ma cosa importante, forse la piu’ importante per essere stato sempre presente. Xiao Nailao, anche va ringraziato, ma non so io perche’, forse per i tanti morsi dati alla sua pizza.

Grazie anche a mistery man, che nonostante tutto mi ha fatto vedere fiumi, laghi strade e fango insesplorati, mi ha lasciato guidare e probabilmente rovinare la frizione. Grazie soprattutto per le sue mani.

S. grazie invece per l’attenzione che hai nei miei confronti, mi fa bene. Poi anche per il tuo modo di ridere e per essere stato un signore, per la prima cena giapponese e per quello di cui dovremo parlare, progetti e non progetti.

Un grazie a F. e i bimbi, per essere forte e ancora naturalmente entusiasta del mondo di mezzo.  

Grazie a chi ha avuto cura di me quando ero piccola e ancora adesso a distanza di 28 anni, continua a mandarmi messaggi, per farmi sapere che caschi il mondo e’ sempre li’.

Vabbe’ basta cosi’. Senno’ mi scappa la lacrimuccia.

One Response to “Lo faccio anche io”

  1. Luzi Says:

    Bah diciamo che alla fine dovevi ringraziare anche me. Visto che non l’hai fatto mi ringrazio da solo a nome tuo. Anche io t’ho dovuto sopportare. Agli orari più impensati. Solo perchè mi dicevi “e parliamo un altro po’…”. Quindi mi ringrazio da solo, a nome tuo per averti sopportato nello stressante periodo olimpico.
    salud
    luzi