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Liu Xiang, il cigno ferito

Friday, August 22nd, 2008

Era più di un anno fa e stavo nella ridente città di Wuhan a casa di amici. Loro tranquillamente chiacchieravano in Wuhanese, la perspicacia italiana ha un limite oggettivo e zitta zitta rimanevo ad osservare i loro volti, i cuscini buttati per terra, le cosce di pollo sapientemente cucinate. Ogni tanto mi alzavo per giocare a Wii con qualche avversario sempre più forte di me. Mi risiedevo e ascoltavo, senza capire.

Finalmente un tipo si gira, in putonghua 普通话 (Lingua ufficiale) mi chiede: Sai chi è Liu Xiang 刘翔? Ecco che dopo un bel pomeriggio di mutismo, arriva il mio momento per riaccendere il cervello e comunicare. La risposta, pero’, è stata un secco No, non so chi sia. Mentre mi arroventavo imbarazzata e scandagliavo le memorie universitarie per ricordarmi chi fosse questo benedetto Liu Xiang, mi viene in aiuto un amico dicendomi e’ uno sportivo, medaglia d’oro Atene 2004 per i 110 metri ad ostacoli. Nella mia mente per prima cosa mando a quel paese il tipo che mi ha fatto la domanda, (aspetto la vendetta chiedendogli chi è Yuri Keki) e poi me stessa, che avevo già percorso le ultime 5 dinastie invano.

Questo è stato il mio primo incontro con Liu Xiang, nome che non ho mai piu’ dimenticato. Non avrei mai pensato, d’altronde, che durante tutto questo anno avrei visto pubblicità ovunque, con il suo sorriso a 32 denti, mentre il suo nome passava su tutti Led e televisioni al plasma della metro di Pechino che si stava piano piano preparando alle Olimpiadi. In tv e sui giornali interviste a gogo’ sulla sua vita, le sue aspettative per le gare future erano il principale discorso della conversazione. Ogni volta che il mio sguardo ricadeva sulla sua faccetta da bravo ragazzo, mi innervosivo, memore della ridente Wuhan e delle cosce di pollo.

Tre giorni fa, piu’ o meno, Liu Xiang ha fallito. 

Che la stampa locale lo esalti con epiteti da saga mitologica, eroe nazionale, mi fa un baffo. Prepararsi per una gara, sottostare alla forte pressione che la stampa e il pubblico cinese gli ha inflitto, sopportare il dolore di tendini infiammati e i consigli imposti dai dottori, non e’ facile. Ma non prendiamoci in giro, non correre e’ stato un fallimento.

La faccia dolorante e tutto, ci dispiace per il bel venticinquenne alato, ma addirittura fare solo 4 metri e stramazzare al suolo, come un cigno ferito, sembra un po’ da bimbo viziato.

Ieri stavo in chiacchiere con amici (L.Y.M attore dell’opera di Pechino, Y.W esperta di magie e G.B ex ballerino), e mentre io mi trattenevo dal commentare il gesto di Liu Xiang, loro non si sono proprio risparmiati dicendo: Non sai quanti sportivi si fanno male? Hai visto le ragazze dell’atletica con le caviglie distrutte? Una bella messa in scena! Che ci vuoi fare quelli Shanghai sono tutti fighetti! Non ha fatto davvero una figura da uomo!

Comunque tralasciando il machismo, le persone davanti a me erano tutta gente che con il proprio corpo ci lavora e anche sodo, allenamenti da quando sono nati, passione e prove per andare sul palco. Insomma gente che non si prendere in giro ne’ dalla stampa ne’ dalle lacrime, finte o vere che siano.