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punti fermi

Monday, April 28th, 2008
Vorrei che ci fossero punti fermi e questo con la Cina c’entra parecchio.
 
Chi è qui da molto tempo (anche se il molto è difficile da quantificare) sa come fare avanti e indetro, sentirsi sbandati da continente a continenete è destabilizzante. Da piccola, adolescente, capelli rasati e walkman amavo gli aereoporti, ero serena mentre camminavo in quel pulito non luogo, quell’incrocio di attese e fantasie. Adesso, vorrei che ci fossero solo viaggi in treno vorrei che ci si mettesse giorni per arrivare, in modo di metabolizzare il tutto. Non devo partire, purtroppo ma durante la notte sogno viaggi, solo viaggi da un po’ di tempo. 
 
Questo mondo mi sta stregando molto di più di quanto potevo credere. Per ora mi lascio stregare, cerco esperienze e comunque anche schiaffi in faccia, che negli ultimi tempi sono arrivati precisi fino in fondo. Quindi che fare? Alzarsi e scappare? Lavaggio del cervello? Correre nei parchi a più non posso? Cercare quel famoso maestro di Chen che tanto mi manca? Andare a Wuhan? Cambiare faccia? Ripetere quel cazzo di esame? Cominciare a lavorare?
 
Il fatto che quando sono dall’altra parte del mondo, mentre guido in macchina mi chiedo perchè la Cina non sia anche lì. Domanda cretina, ma sottolineo la mancanza di essere o avere altro.
 
Oggi giornata grigia, sole dietro le nuvole. Ho voglia di rialzarmi e prendere a calci qualcosa. Che sia la faccia di qualcuno a poca importanza.
 
Intanto nei giornali di qui si polemizza contro le manifestazioni anti-Carrefour, il governo teme le masse inferocite e fa bene, ma il problema rimane alla base. In tutto questo, il Midi festival è stato cancellato, appunto per il binomio folla-paura, non che me ne dispiaccia poi tanto, ma non è segno di maturità di una nazione. Piccoli spazi maturi saranno al 2k con un po’ di sano e introverso Noise.