Archive for April, 2008

Zhongnanhai 中南海

Wednesday, April 30th, 2008

Adesso uno dei luoghi più segreti della terra, segreto perchè immensamente protetto, mura e controllo.

Il quartier generale del partito comunista cinese, o meglio, a dirla così sembra strano, le residenze e tutto l’amabaradan annesso delle più grandi personalità del Partito comunista cinese sono raccolte in quel che qui si chiama Zhongnanhai 中南海. Accanto a Tiananmen e alla città proibita, un proseguimento di quella dinastia ininterrotta che si rifugia come sempre nei palazzi. Con google.earth si può dare una sbirciatina dall’alto, si vedono abitazioni, un grande lago e un’isoletta. Cosa darei per fare una passeggiata dietro quelle mura, solo un giretto magari tra le residenze dei magnifici nove, i "member of standing committee of political bureau" o accanto alla sede che ospita il comitato centrale. Immagino sale ampie e imponenti, tappeti di velluto e tavoli di legno massiccio, un’aria di austerità, ma anche di delicatezza intima nell’animo di tutte le più grandi dinasti cinesi. I tecnocrati-ingegneri, che sono le personalità più importanti del partito comunista cinese, "vivono" lì tutti insieme. Ma ti pare? Penso da un po’ di tempo. Vivere protetti tutti insieme coperti dallo stesso muro di cinta. Non è che si preoccupano come in passato dei veleni messi appositamente nelle pietanze e nelle medicine? Non ci saranno mica concubine e pranzi luculliani, o arpe cinesi che suonano al passaggio dei magnifici 9. Chissà, non mi stupirei.

Fatto sta che ci sono stati periodi della storia cinese in cui Zhongnanhai era aperto al pubblico, biglietto di entrata e via all’interno di quella che adesso è la vera città proibita.

 

 

punti fermi

Monday, April 28th, 2008
Vorrei che ci fossero punti fermi e questo con la Cina c’entra parecchio.
 
Chi è qui da molto tempo (anche se il molto è difficile da quantificare) sa come fare avanti e indetro, sentirsi sbandati da continente a continenete è destabilizzante. Da piccola, adolescente, capelli rasati e walkman amavo gli aereoporti, ero serena mentre camminavo in quel pulito non luogo, quell’incrocio di attese e fantasie. Adesso, vorrei che ci fossero solo viaggi in treno vorrei che ci si mettesse giorni per arrivare, in modo di metabolizzare il tutto. Non devo partire, purtroppo ma durante la notte sogno viaggi, solo viaggi da un po’ di tempo. 
 
Questo mondo mi sta stregando molto di più di quanto potevo credere. Per ora mi lascio stregare, cerco esperienze e comunque anche schiaffi in faccia, che negli ultimi tempi sono arrivati precisi fino in fondo. Quindi che fare? Alzarsi e scappare? Lavaggio del cervello? Correre nei parchi a più non posso? Cercare quel famoso maestro di Chen che tanto mi manca? Andare a Wuhan? Cambiare faccia? Ripetere quel cazzo di esame? Cominciare a lavorare?
 
Il fatto che quando sono dall’altra parte del mondo, mentre guido in macchina mi chiedo perchè la Cina non sia anche lì. Domanda cretina, ma sottolineo la mancanza di essere o avere altro.
 
Oggi giornata grigia, sole dietro le nuvole. Ho voglia di rialzarmi e prendere a calci qualcosa. Che sia la faccia di qualcuno a poca importanza.
 
Intanto nei giornali di qui si polemizza contro le manifestazioni anti-Carrefour, il governo teme le masse inferocite e fa bene, ma il problema rimane alla base. In tutto questo, il Midi festival è stato cancellato, appunto per il binomio folla-paura, non che me ne dispiaccia poi tanto, ma non è segno di maturità di una nazione. Piccoli spazi maturi saranno al 2k con un po’ di sano e introverso Noise. 
 

chinese protest against france

Sunday, April 20th, 2008

Foto e articoli

per ora solo questo, danwei raccomanda di ascoltare questo programma

 

Anti occidente

Saturday, April 19th, 2008

Tempi duri. In questa Pechino ultimamente.

(dell’Italia non voglio neanche parlarne, credo solo che il "nuovo" presidente è ciò che si meritano gli italiani)

Pechino
invece corre questa folle corsa alle Olimpiadi, i mingong continuano a
lavorare tra tubi innocenti e canne di bambù con i loro caschi gialli
per costrire la nuova Cina. Una bella parte è già stata costruita. La
polemica della torcia, non si è aquietata, la sicuramente non ha più la
prima pagina dei giornali, ma il malcontento di stranieri e cinesi è
evidente. Tutto questo per me è pericoloso. 

Ultimamente
su internet c’è un modo per garantire l’appoggio e incoraggiare la Cina
nel suo operato, o forse per prendere parte nella stupida diatriba
"Cina contro Tutti". Questo modo, degno del mondo adolescenziale in cui
viviamo, è mettere un bel cuoricino rosa nel proprio msn, no comment, il
cuoricino rosa
. Altra idea geniale degli ultimi tempi dove come in un
fumetto ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall’altra, c’è chi ha
deciso di, boicottare il Carrefour nota catena di supermercati francesi.
Perchè la Francia non ha protetto la torcia? Perchè i francesi si sono
permessi di criticare a fondo il governo cinese? Per un astio compresso da secoli che adesso ha trovato il modo di uscire? Boicottaggi a parte, quello che sta scuotendo ultimamente l’animo dei giovani pechinesi è anche la massiccia presenza delle forze dell’ordine. Retate in alcuni locali della zona dei locali, quartiere finto, costruito per far bere il giovine bianco col soldo prima, ora per far bere tutti quelli che se lo possono permettere. A farne le spese questa volta sono stati giovani adolescenti francesi che sono stati portati via dalla polizia

Questi i fatti delle giornate precedenti, quello che si percepisce in Cina, adesso è un forte astio, comandato o non dal governo. Onestamente, non credo ci sia il bisogno che il governo cinese si scomodi per confermare nuovamente il sentimento nazionalista del popolo cinese. E’ frutto di un sottile lavoro fatto da decenni, un’educazione a cui difficilmente si scampa.

Ieri a cena con il mio caro amico, con cui non smetterei mai di parlare, continuavamo a discutere di Cina. Perchè se l’occidente o chi per lui attacca il governo cinese, il popolo lo sente come un attacco personale alla popolazione cinese? La politica del governo e la popolazione in che rapporto sono? 

Mentre scrivo questo post una mia amica mi manda questo link: manifestazione antifrancese a wuhan. 

Un momento

Wednesday, April 16th, 2008

Bisognerebbe amare le streghe. Per l’impulsività e la voglia di dire. Osservatrici di vetri, nascoste negli occhi degli altri.

Mi piacerebbe riuscire ad esserlo, intuire, aprire bocca e urlare. La verità che seppur piccola, spinge dentro.

Essere voglie divorate, occhi maliziosi ma infinitamente innocui, spesso mi da pena. Essere me, senza poter essere altro.

E ancora mi ritrovo tra carte spesse lontano da qui. 

Visto

Friday, April 11th, 2008

Caffè prima e bicicletta poi. Oggi vado a chiadere informazioni per il visto. Credevo di essere esente da tutta questa marasma di straneri che aprono i portafogli per visti brevi e cari, ed invece no. Come tutti gli altri alla ricerca di un modo per ottenre un visto. Intanto la cosa sia chiara, se hai soldi tutto bene, un visto di 6 mesi può arrivare a 600 euro, si mormora dietro le quinte, ma per me studio e part time, 600 euro proprio no. Quindi con il mio visto x (xuesheng-studente) cercherò di ottenere un altro visto studente per circa tre mesi. vediamo un po’ che accade.

questo è il contenuto di due mail arrivatemi:

***China has stopped issuing multiple-entry visas and
slowed the processing time for single- and double-entry visas for foreigners in
Hong Kong. According to travel agencies in the region, applicants are only being
issued single-entry visas, with double-entry visas only being issued if airline
tickets or detailed itinerary can be provided explaining why two entries are
required during the same trip. The duration of stay for both single- and
double-entry visas is 30 days.

It is also now
being recommended to apply in advance of planned travel to the mainland, as
processing times are slowing as well. Currently, a visa can take up to four days
to process according to travel agencies in Hong Kong. The suspension, which
appears to be both related to the upcoming Olympics as well as the ongoing
political unrest in the nation’s western regions, took effect on March 28 and
will last until October 17.

Chinese
authorities are also said to be stepping up enforcement of other rules and
regulations applying to foreigners on the mainland. A recent letter circulating
on the mainland warns foreigners with residence permits in China to make sure
they register with their local police station within 24 hours of arriving in
China, and every time they return to the mainland from abroad. While these rules
have been in place for years, the letter suggests that the authorities will step
up enforcement of the regulations ahead of the Summer Games****

***CINA: GIRO DI VITE PER I VISTI PER CHI VIENE DA HONG KONG = RESTRIZIONI SARANNO IN VIGORE FINO ALLA FINE OLIMPIADI Hong Kong, 8 apr. – (Adnkronos/dpa) – Le autorità di Pechino hanno bloccato l’emissioni di visti per brevi soggiorni che venivano normalmente concessi al confine fra Hong Kong e la Cina agli stranieri provenienti dall’ex colonia britannica, soprattutto uomini d’affari. Alle agenzie di viaggio del territorio speciale cinese è stato comunicato che la sospensione sarà in vigore fino a dopo la fine delle Olimpiadi di Pechino. I funzionari dell’ufficio visti di Hong Kong hanno confermato il blocco, ma non hanno fornito spiegazioni. Uno di loro ha accennato a motivi tecnici legati al rinnovamento del sistema informatico. Due giorni fa erano già stati bloccati fino alla fine dei Giochi i visti multipli che venivano concessi a uomini d’affari e commercianti per permettere più viaggi in Cina da Hong Kong nell’arco di tre anni. Ora per entrare in Cina da Hong si possono chiedere solo visti personali o al massimo doppi. Il giro di vite sui visti, che preoccupa il mondo degli affari ad Hong Kong, giunge mentre sale la tensione in Cina per le proteste in Tibet, appoggiate dalle manifestazioni al passaggio della torcia olimpica a Londra e Parigi***
 
Quello che noto è che il polverone "visto" crea anche fantasie, come al solito se ci fosse chiarezza sarebbe tutto più semplice. Oggi l’ennesima voce è che chi vive a Pechino deve avere un visto fatto a Pechino, mah…non ci credo troppo. Troppe voci, solo voci. Quasi quasi vado nella bocca del leone a chiedere. L’ufficio immigrazione sta ad un passo da casa. 

Ancora Tibet

Thursday, April 10th, 2008

Sono un po’ stanca di parlare di Tibet, di ritrovarmi tra amici e parlare del più e del meno poi ad un tratto guardarci negli occhi, " Ma l’hai letto? Hai visto? Che pensi? "  Tutto giustissimo, ma concedetemi la stanchezza anche di essere impopolare, di rispondere e in qualche modo difendere la Cina da altri amici al di là dei monti Urali che si immaginano questo paese in stile Rivoluzione Culturale, come forse i loro padri inneggiavano nel 68 al libretto rosso di Mao senza neanche sapere cosa dicesse realmente (magari non tutti, ma buona parte…).

Oggi pranzo con un mio amico, che protegge a spada tratta la sua cara amata Cina, e io mi vedo fare l’opposto, la critico aspramente, perchè fare l’avvocato del diavolo è ciò che mi riesce meglio fin da quando sono bambina. Poi ad un certo punto lo guardo e ammetto che la cosa che più mi preoccupa è un potenziale razzismo dilagante, un pregiudizio cocente, che mi irrita perchè cresciuta in un ambiante multiculturale, dove sai bene che il pregiudizio nasce dall’ignoranza che e nel mondo di adesso non c’è bianco nè nero nè buono nè cattivo.

(Bamboozled, Spyke Lee 2000. La società è più complessa di quello che ci dicono gli slogan tanto facili da urlare)

Un giorno poi ho detto ad uno di quei giornalisti a cui non dovresti mai dire stronzate, ma l’ho detto seriamente e lo penso tutt’ora che il Tibet non è un problema per la Cina, un problema vecchio. Se il tipo si ricodasse la frase sicuramente mi riderebbe in faccia ora come ora. Ma tutt’ora sono convinta e mi dispiace che parlando di Tibet si continuino a nascondere tanti altri problemi che permiano la società cinese e con cui invece la Cina dovrebbe fare i conti, di cui i giornalisti stranieri dovrebbero fare ben lunghi e approfonditi reportage. Mi spiace che la Cina venga dipinta come ed esclusivamente la politica del governo troneggia, mi spiace che stia avvenendo un Cina contro il resto del mondo. Mi spiace che non ci siano voci fuori dal coro. 

Segnalo polonews e Sisci. Informazione.

Tibet e stampa

Sunday, April 6th, 2008

Sono passati più di 20 giorni dai tumulti di Lasha,
ma l’interesse per quanto è avvenuto non diminuisce, sebbene in questo
ultimo periodo l’attenzione si è spostata su di un’altra questione,
strettamente collegata con ciò che avvenne: Il ruolo dei media.

Fin
dall’inizio molte persone lamentavano l’assenza di informazioni
veritiere da una parte e dall’altra, tra propaganda cinese e
occidentale. L’una difendava a spada tratta se stessa e il suo operato,
l’altra accusava la Cina di crimini di genocidio contro il popolo
tibetano. In tutto questo mondo o bianco o nero c’è chi lamenta il
fatto della falsità delle notizie, della parzialità del giornalismo,
cinesi e non cinesi. Un sito internet sta spopolando in questi giorni,
dal nome più che esplicito: anti-cnn

In
principio le accuse occidentali riguardo a questo sito erano fondate
sul fatto che fosse una pura messa in scena da parte del governo
cinese. Non so onestamente quanto possa entrarci lo zampino di Hu
Jintao, ma sicuramente sarà molto soddisfatto nel vedere come i
cittadini cinesi hanno reagito alle accuse della stampa occidentali,
orgogliosi del proprio essere cinesi e infinitamente stanchi del
pregiudizio nei loro confronti. Il sito in questione però mi sembra più
uno sbocco per le tante voci nazionaliste che popolano la Cina, che un
luogo dove porsi delle domande. Il governo ne sorride, elogia in
programmi televisivi il ruolo del Blog, che permette l’espressione di
chi altrimenti non avrebbe voce.

Il pregiudizio
dei media occidentali non diminuisce e neanche quello di chi legge la
stampa straniera che descrive la Cina come il nuovo mostro. Mi ricordo
una volta sono tornata in Italia, in televisione, un programma
intitolato il Terrore Giallo e gli ospiti invitati neanche un qualsiasi
esperto di Cina. Chiamo un mio amico, felice di sentirmi dopo tanto
tempo, gli chiedo se la prossima volta mi sarebbe venuto a trovare, la
sua risposta, " bhe…sai cosa, non mi piacciono i cinesi…", io un
po’ stupita dalla generalizzazione chiedo delle spiegazioni, e lui "
Mah..solo una sensazione, sai i discorsi sui giornali…". 

 

Quello
che va combattuto è il pregiudizio. Pericoloso mettere in atto questo
circolo vizioso fatto di informazioni deliberatamente parziali, senza
approfondimento. Forse è un problema più grande e generale quello della
validità del mezzo moderno di informazione, ma dipingere un popolo in
un modo, classificarlo genericamente a cosa può portare? Ad
un’ingiustificata incomprensione. 

In Cina non ci
sono libertà individuali lamentano da lontano, il fatto che la
coscienza di essere un individuo e del proprio valore, il valore del
singolo non è qualcosa che si può esportare come possono pensare gli
americani con la democrazia, ricordo che fino a poco tempo fa in Cina,
lo slogan era 为人民服务, Al servizio del popolo. La precedenza al popolo
intero, alla massa se vogliamo e poi il singolo individuo, lui viene
dopo. E’ scritto a chiarissime lettere su ogni manuale di legge cinese,
forse il solo rimasuglio di una società comunista. Ma per questa
differenza di priorità non dobbiamo pensare che i cinesi siano amorali
o "senza Dio". Chi conosce un po’ la Cina, sa anche che i cinesi non
sono un popolo succube, ma instancabili e laboriosi e se vogliamo
solo diversi. Noi in occidente abbiamo mai sperimentato fin da bambini
classi da 50 studenti? All’università dormitori da 8 persone? Mense
affollate e stazioni stracolme? Famiglie in cui tutti si chiamano zio e zia,  o amici che si chiamano fratello e sorella? Sanno bene i cinesi (o forse il la
politica del governo) che per governare la massa c’è bisogno delle
gerarchie, del rispetto dei ruoli e la Cina ancora si affida a questo.
L’animo del cinese si affida a questo. Fortuna che Confucio è nato qui. 

Come conciliare le libertà individuali con un
tutto l’apparato precedente ma intimo che regge questo paese? Non è
cosa da poco, ma non che qui le persone non ne siano conscie.  

Un articolo interessante scritto a posteriori con sale in zucca da Barry Sautman

 

 

Se il mondo fosse cinese

Wednesday, April 2nd, 2008
Se il mondo intero fosse cinese….
 
 
 
 
saremmo tutti molti più spontanei, ci accovaccieremmo per terra alla fermata degli autobus e faremmo capocchiello su questa o quell’altra spalla per vedere cosa è accaduto, mangieremo pasta la mattina e ceneremo presto la sera. La mattina chi è anziano (50 anni in sù) si sveglierebbe all’alba e incomincerebbe a fare i suoi esercizi, camminare all’indietro nel bel mezzo di una piazza uno dei più gettonati, chi è giovane non si vergognerebbe di mettersi addosso una borsa di colore d’oro e un fiocco rosa in testa, passeggeremo mangiando collo di anatra  piccante, questo tutti anziani e meno anziani, ci fermeremo ad assaggiare i vari arrosticini, e senza il minimo di esistazione ci abbufferemo di malatang 麻辣烫.
 
Sarebbe un mondo fatto di bottiglie di birra a venti centesimi per ottenere un grosso malditesta la mattina dopo, senza essere neanche un po’ ubriaco e sarebbe un pianeta fatto di persone che affollano le librerie e le loro scale leggendo libri che non si possono permettere di comprare, sarebbe un mondo fatto di riviste patinate e non, fatto di occhi neri e con pochi brufoli e niente peli. Fatto di donne con poche curve e tette piccole, ma snodate come bimbe di tre anni.
Ci sarebbero bimbetti che spruzzano pipì da una fessura dei pantaloni, per questione di praticità, e bagni pubblici dove si fa la cacca chiacchierando con la vicina di casa.
Ci sarebbero concerti che sanno di poco, ci sarebbero scarpe alla moda e chitarre senza troppe emozioni, ci sarebbero soldi che girano e extraterresti che li sponsorizzano, ci sarebbero artisti che guadagnano un mondo di soldi da un giorno ad un altro e chi sperimenta se stesso fino all’autismo più delirante.
 
Se la biblioteche nazionali del mondo fossero cinesi, il libro lo prenoti sul computer e ti arriva diretto su di un bel tapis roulant. Le unità di lavoro sarebbero il nostro riferimento, il telegiornale sarebbe sempre alle 7.00 di sera con gli stessi giornalisti da più di 15 anni, non potremmo entrare in parlamento, ma ameremmo il nostro paese e nonno Mao che i nostri genitori ricordano ancora con la lacrimuccia negli occhi. La nostra prima preoccupazione sarebbe il gaokao 高考e forse dovremo preparare le valigie per fare la triennale a 1500 km da casa.
 
Non studieremo altro che teoria marxista e al 10 anno di lezione, non ci vergogneremmo di dormire in classe, non ci sarebbero lezioni di arte e musica, ma matematica e geometria a volontà. Non potremmo manifestare il nostro disappunto, non potremme scendere in piazza, ma non ce ne fregherebbe molto. Potremmo passare con rosso, fare retro marcia guardando in avanti e far finta che le strisce non esistano.
I nostri cani sarebbero mezzi pechinesi col musetto schiacciato e dal temperamento forte, non ci vergogneremo di fargli indossare scarpe e scarpette d’inverno e colorargli le orecchie in tutte le stagioni, d’estate gli uomini andrebbero in giro a pancia scoperta e dopo mangiato un bel rutto e passa la paura, saremmo orgogliosi della nostra cultura, guarderemo con sempre un po’ di dubbio e curiosità questi strani extraterrestri che hanno cominciato a popolare il NOSTRO MONDO.
 
(il futuro e il condizionale, cosa sono? Mah…)