Outsiders
Scorro la repubblica on line, passo al corriere e alla fine spero che Sisci abbia scritto qualcosa di interessante sulla stampa. C’e’ un nuovo articolo dal titolo imponente "studiare e’ glorioso". Lo leggo con attenzione, annuendo.
Il gaokao 高考 e’ l’esame che cambiera’ la vita dei 18enni, studio senza sosta per un’ammissione a quella che sara’ la prestigiosa universita’ che potra’ cambiare il futuro, potra’ dare prestigio alla famiglia e molto probabilmente una sicurezza economica (e non) a genitori iper protettivi.
Questo comporta un’abitudine essere curvi sui libri, un’abitudine a passare ore e ore da quando si e’ bimbi, ripetendo in maniera estenuante caratteri e nozioni. Comporta non pensare, immagazinare informazioni, tapparsi il naso in quel momento della vita, l’adolescenza, che per quanto mi e’ riguardato e’ stato il momento della continua polemica contro tutto (o niente). Qualcuno direbbe contro i mulini a vento. Un periodo, pero’, che forma il pesiero critico per cio’ che c’e’ attorno e per formare l’autonomia della scelta. Nel mio "momento" mi sono spesso ritrovata a concerti hardcore a notte fonda, ad organizzare una saletta con chitarre basso e batteria, i pomeriggi spesi a cercare vinili o cd, per non parlare di quelli a casa su divani altrui persi in teorie e filosofeggiamenti. Non cambierei tutto cio’ con null’altro.
Ho vissuto con due ragazze cinesi per un tot di tempo, l’anno scorso a wuhan. La loro vita da studentesse di lingua era: mattina univerista’ lezione, pomeriggio universita’ lezione, sera studio a casa. Senza via di scampo. La madre ogni tanto accorreva per cucinare e pulire, perche’ i piccoli tesori di 23 anni erano troppo impegnate a studiare e nulla potevano fare, neanche farsi da mangiare da sole. Ho resisitito 3 mesi e sono andata via.
I cinesi, i ragazzi non sono tutti cosi’, c’e’ chi si oppone, c’e’ chi non ce la fa a far parte di questo tipo di sistema, chi non riesce a mettere da parte se stesso in funzione della "cultura" istituzionalizzata, fatta di test a ripetizione e nozioni. Chi preferisce altro a quello che viene imposto da secoli. Chi sono questi ragazzi? Per come e’ impostata la societa’ di adesso sembra che questi ragazzi, che da un’altra parte al mondo sarebbero proprio come tutti, ma proprio tutti i miei amici, sono degli outsiders, al limite del sociale, borderline oserei dire. Spesso non lavorano perche’ entrare anche nel mondo del lavoro, impone regole ferree di cui o ti adegui o ti adegui, un esempio? Straordinari non pagati e’ uso comune, competizione estrema in ufficio, vacanze zero. Non voglio giustificare chi gode nel far nulla, non e’ questo, ma ci sono persone in Cina, piene di altro che per ora difficilmente si adattano con la costruzione sociale che li avvolge. Non fuggono, non possono fuggire, clandestino in Europa, neanche morto, allora si rimane nella madre patria, magari ci si sposta nella capitale, per trovare altre opportunita’.
Non provo ne’ ammirazione ne’ altro per queste persone, mi sembrano solo cervelli e cuori sprecati.
Ma cambiera’ anche questo.