Difficoltà della lingua cinese

E’ un po’ di
tempo che pensavo di scrivere un post sulla lingua cinese, adesso un articolo
letto
quì me ne ha dato lo spunto.

Il ministro degli
Affari Esteri cinese afferma che la lingua cinese è una delle lingue più facile
del mondo da imparare. Bhe, una volta un tassista mi chiese se trovavo
il cinese facile o complesso. Ho risposto come il signor ministro, che in
teoria non dovrebbe essere troppo difficile se un miliardo e 300 milioni di
persone la parlano. Ho risposto di getto e con insensatezza, non stavo in conferenza stampa, soprattutto. Non credo
si possa giudicare la difficoltà di una lingua dal numero dei nativi che la
parlano.


Il cinese, invece, è una lingua difficilissima da apprendere. Queste parole
sono state scritte sulla pirma pagina del libro del mio docente universitario,
l’ho apprezzato per l’onestà. 


La difficoltà del cinese dov’è? Allora, il cinese, non può essere mai lasciato
da parte, o ti ci butti con tutto te stesso, o non ne verrai mai a capo. Parto
dal punto di vista che è una lingua che, metaforicamente, si cerca sempre di
afferrare, di inseguire, ma difficilmente si riesce davvero a padroneggiare. Intanto,
il cinese, mi spiace dirlo ma va imparato anche a memoria, mi spiace per tutti quelli che vorrebbero imparare una ligua solo parlando con le persone senza aprire un libro, senza prendere carta e penna. I caratteri vanno
scritti ripetutamente, a volte anche con un non sochè di ossessivo, vanno
ripetuti non solo i caratteri singoli ma anche le coppie di due caratteri. Per dire questo
verbo si usa con questo comlemento oggetto e non con un’altro.

La lingua
scritta è di un fasciano misterioso in principio. Mi ricordo il professore che
in classe ripeteva di imparare i radicali. I radicali sono una parte
constitutiva del carattere. Per cui, ma ben attenti, non è una regola fissa, se
troviamo in una frase un verbo che significa agguantare, prendere, tirare, ci
sarà il radicale di mano alla destra del carattere. Nella parte sinistra a
vollte c’è l’elemento fonetico, che ricorda la pronuncia. Ma anche qui ci sono
innumerevoli variazioni. Queste due parti formano i caratteri.
Gli ideogrammi ripeto, vanno scritti, scritti e riscritti. Bisogna trovare
piacere nel farlo, mettendoci un po’ di tocco estetico, perchè no, altrimenti
potrebbe diventare un lavoro noiosissimo.


La lingua parlata, quella ufficiale è il mandarino. Il mandarino puro di sente
solo in televisione, quella del telegiornale, per farmi capire. Per il resto
anche il più corretto del cinese ha la sua inflessione e poi ci sono tutti i
dialetti, ma questo è davvero un’altro mondo.
Quindi che fare con questo cinese. Intanto bisogna essere appassionati ed avere
enorme pazienza, impegnarsi a fondo, immergersi. Adesso è anche un po’ più
facile di un tempo, ora ci sono film più o meno decenti da vedere e non solo
propaganda maoista, c’è tanta musica da ascoltare e tanti testi di canzoni da
leggere, ci sono giornali, riviste, tantissime riviste, libri, ecc. ecc. Non
darsi un limite, buttarsi. Parlare con le persone è essenziale, ascoltare anche
senza capire, lasciarsi prendere. 
E una lingua difficile e incredibilmente affascinante. Ci sono momenti in cui
pensi vabbè, 7 anni di studio per nulla una lingua inafferabile appunto, altri
momenti, dopo per esempio una bella chiacchierata con una amica o con un amico
in cui sospiri e pensi che è come tutte le altre lingue, ma forse solo per la
prensenza paziente dell’amica-o.
Un altra cosa, la lingua non puo’ essere disgiunta dalla sua storia, dal suo
passato, dalla conoscenza di quello che c’è dietro a "tutti quelle linette
che sembrano casette", è un tutt’uno. Ma a questo punto ci troviamo davanti ad un libro con un contenuto stracolmo di storia, eventi, di uomini che hanno fatto la storia dall’altra parte del mondo, parlano di uomini che in principio sembrano così lontani, di dinastie e imperatori ma basta lasciarsi prendere dallo scorrere di quel tempo.

*Studiare il cinese classico, leggere i classici confuciani e taoisti e divertirsi con i proverbi. Ma questo solo per chi ha
vera passione. 

 

One Response to “Difficoltà della lingua cinese”

  1. otted Says:

    ciao cara amica,
    come ogni domenica spendo un po’ di tempo piu’ concentrato ad ascoltare le cassette degli esercizi. che belle cose che scrivi.. io che ho iniziato un po’ per caso e inseguendo non so bene cosa, con il merito di due insegnanti eccezionali che continuano ad alimentare la fatica e il piacere del metodo insistente. quest’anno che sono tornata in cina la seconda volta e ho sentito la mia lingua un po’ cresciuta, i dialoghi con 淼森 in università e le mail che mi corregge pazientemente, tutto alimenta. e cosi, 一天一字 continuiamo a studiare.
    a presto