Domande: Cina e giornalismo

Grazie al mio caro amico, che ormai lontano dalla Cina rischia di far irritare Laotianye, cerco di affrontare un argomento un po’ spinoso. I giornalisti e la Cina.

Il caro amico ha postato sul suo blog un interessante commento, in risposta ad un reportage fotografico di Repubblica dal titolo "Un muro cancella dall’orizzonte la faccia scomoda di Pechino".

 L’invettiva del mio caro amico e’ fatta di insofferenza e di allergia cronica per tutta una serie di articoli capziosi e ben poco veritieri. Non penso di sbagliare nel dire che troppo spesso la Cina e’ ancora vista come quel mondo esotico che tanto affascino’ i nostri antenati. Per questo spesso le notizie riportate hanno a che fare con quel fantastico ed irreale che distingue la Cina dalla vecchia europa saggia e illuminista. Quindi cosa si puo’ leggere di inerente al Regno di Mezzo? C’e’ l’uomo piu’ alto del mondo e quello piu’ basso del mondo che insieme mangiano scorpioni e scarafaggi a Pechino. Articoli che possono essere inseriti nel guinnes dei primati. Oltre questo genere di articoli, ce ne sono altri che non fanno altro che mettere in luce "The dark side of the moon", quindi ancora parole e inchiostro speso sui temi dei diritti umani, democrazia, pena di morte.

A questo punto osservo: c’e’ qualcosa che non va.

E’ il gionalismo, il giornalista che poco si arrabbatta che poco legge (di Cina)? Ormai deviato in quei soliti argomenti, vecchio e stanco, scopiazza un po’ di qua e un po’ di la’ per fare il pezzo in fretta e furia?

E’ il pubblico che richiede questo, e’ il lettore europeo (italiano) che prova soddisfazione crescente nel sapere che lui e’ civile perche’ comodo sul divano ikea mentre guarda lo schermo al plasma comprato l’altro ieri, mentre qualcuno basso basso, dall’altra parte del mondo mangia cavallette? E’ autoerotismo italiota?

Ma aspettiamo un attimo c’e’ anche un editore, c’e’ una linea editoriale prestabilita, che marca il confine, che spruzza ammoniaca. Se varchi quel confine e’ inutile non puoi scrivere? Quindi argomenti che forse interesserebbero ben piu’ del guinnes dei primati vengono eliminati, non vengono confezionati e la mente delle persone, del lettore si annichilisce, fiero  pero’ del suo ditalino o sega mentale che dir si voglia, su come si sta bene a casa propria.

Concludo dicendo, che la Cina e’ un mondo con enormi problemi che andrebbero studiati a fondo, attraverso reportage seri, di informazione vera. La vita del giornalista in Cina non e’ facile per chi cerca davvero di fare il proprio lavoro, per chi va in giro in cerca di risposte, per chi vuole far luce su tematiche sociali e non.

Ma insomma giornalisti miei ce le avete o no le palle? (Se volevate un lavoro semplice ci sono i casellanti dell’autostrada che farebbero sicuramente cambio per un po’ di tempo) Ce la dobbiamo prendere con voi per questi articoli superficiali e/o capziosi?

Pubblico italiano, ma vi siete cosi’ rincretiniti negli ultimi 30 anni? Davvero avete bisogno di queste forme di intrattenimento?

Editori, avete cosi’ tanta paura di far scrivere dei pezzi interessanti? Se si, perche?

One Response to “Domande: Cina e giornalismo”

  1. b. Says:

    ei ciao.
    ti segnalo articolo di cavalera e di sisci sui giornalai italiani giunti qui per olimpiadi…e ti metto qui una parte di quello di sisci che condivido al 2000 percento.

    “Se forse cominciassimo tutti a raccontare le cose che vediamo per come le vediamo e ci astenessimo dai pregiudizi, dall’antipatia e anche (vogliamo dirlo?) dal razzismo e alzassimo le mani davanti a quello che non capiamo, che non rientra nei nostri schemi, forse saremmo un passo avanti. Quindi una preghiera: basta con la supponenza spiritosa, basta con il mandarla in vacca, basta con il complottismo più o meno alla moda, basta con l’esotismo coloniale, basta con le discettazioni sul mondo fatte dal tavolino di Roma. Queste non sono formule esorcistiche che sconfiggono il diavolo-Cina. Il diavolo-Cina si nutre di tutta questa magia d’accatto. Quello che lo sconfigge davvero è prenderlo sul serio, molto sul serio.”

    E un’altra preghiera: perché non piantarla di leggere solo corriere e repubblica, per dirne due, considerati mostri sacri del giornalismo e cominciare a cercare le info anche da altre fonti? Forse non tutto sembrerà così supponente e razzista, mandato in vacca ecc.

    buonagiornatafree 🙂
    b.