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Tradurre
Friday, March 25th, 2011Mi ricordo uno dei miei insegnanti dire “Non c’e’ nulla di intraducibile, basta trovare le parole adatte”. C’e’ chi sostiene invece che tradurre e’ tradire, che mai si avra’ una traduzione davvero fedele al testo originario.
Nel processo traduttivo c’e’ controllo e liberta’, bisogna conoscere, leggere l’autore, sapere in che modo usa determinati aggettivi o avverbi. Se i testi potessero parlare sarebbe di gran lunga piu’ semplice, il tono della voce, i sospiri, i silenzi sono espressioni forti. Invece sul testo, no. Ci sono parole, frasi e sintassi. In apparenza fredde ma hai infinite possibilita’ di resa.
Personalmente parto dal controllo, innanzitutto il testo deve essere rinchiuso in alcuni confini, non eccedere, tenere sempre la forma e lo stile dell’autore, e’ lui a scrivere non tu. E questo e’ molto faticoso, non lasciarsi andare, non improvvisare alzate di tono o battute. Lasciar parlare il testo in un’altra lingua. Poi dopo il controllo, esiste almeno per me, il momento di liberta’. In quanto dopo aver compresso e compreso, bisogna dare, far si’ che cio’ che si muove nella propria lingua non sia rigido e asettico. Bisogna far scorrere le parole, giocare il piu’ possibile, senza perdersi. Anche questo non e’ facile, ma e’ la parte piu’ stimolante o irritante a volte.
Quando i cinesi mi parlano della perfezione linguistica della loro lingua divento una iena. Come si puo’ sostenere che una lingua sia migliore rispetto ad un’altra? O solamente che una lingua e’ facile e una lingua difficile. Non so piu’ studio e traduco e piu’ ho rispetto per il meraviglioso mondo dei sinonimi, delle sfumature, delle parafrasi, in ogni lingua.
Come Caratteri Cinesi ci sono anche Paper Republic e China Traducida