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Human Flesh Search Engine

Sunday, February 1st, 2009

 

Il fenomeno è comune ormai da alcuni anni a questa parte, il linciaggio cybernauta in Cina sembra non fermarsi. I casi si sono susseguiti nel corso degli ultimi 7 anni, sono diversi tra di loro.

Chi tradisce la moglie e diviene bersaglio di accuse da parte dei navigatori della rete che a differenza dall’essere solitari si uniscono, si coalizzano, smebrano l’individuo e lo mettono alla berlina. Nome, numero telefonico, posto di lavoro, tutto pubblicato sul web, le conseguenze sono tante, c’è chi viene licenziato, chi si suicida, i familiari della persona accusata possono ricevere minacce o telefonate ben poco gradevoli.

Tutto questo viene chiamato: 人肉搜索引擎 renrou sousuo yinqing. Da Baidu viene tradotto Manpower Search Engine. Sarebbe interessante invece far decantare il termine 人肉 renrou, ossia carne umana, da cui Human Flesh Search Engine.

Sintetizzando, una persona attua un comportamento più o meno deplorevole da parte della comunità e per questo viene accusato, le accuse arrivano a tal punto da provocare pesanti conseguene nella vita della persone in questione.

Adesso, potremo semplicemente dire, non è giusto, è scorretto, invasione della privacy personale, il mio numero sulla rete? E’ illegale.

Oppure cercare di approfondire un po’ di più questo fenomeno che a mio parere porta dentro una cinesità atavica che si scontra con il mondo contemporaneo, e conseguentemente  notare qual’è il ruolo dello Stato cinese ed elucubrare sul perchè i cittadini si sentono liberi di accusare a piede libero, mettendosi la toga da giudici.

Intanto essere alla berlina possiede molto di quel decennio e più definito Rivoluzione Culturale, in cui la follia generale generava accuse pubbliche, orecchie da asino ai cosidetti antirivoluzionari nella piazza pubblica. In cui la gente comune si sentiva libera si deridere la persona in questione perchè la massa, il partito, la nazione stessa leggittimava tutto l’interno processo. La sensazione di ripudio probabilmente veniva vissuta solo nel privato, probabilmente, chissà.

Adesso chi leggittima questi comportamenti? Il legislatore cinese in alcuni casi, sebbene ci siano delle controversie terminologiche, ha condannato i cybernauti dalla toga facile. Quindi la leggittimazione di questi atti da chi deriva? La risposta più semplice è che questi atti si autoleggittimano.

Il cittadino quindi non sentendosi tutelato dalla legge, dalle autorità competenti si assume il ruolo di legislatore e di giudice, che accusa o perdona il proprio connazionale per atti immorali o meno. La questione ovviamente non è avere un parere su una vicenda di cornaca, ma sentirsi in dovere di colpire il carnefice vittima, di umiliarlo e umiliare l’intera famiglia.

L’autoleggittimazione cosa induce anche, induce alla nascita di alcuni siti internet in cui semplici cittadini, non trovando modo di far valere le proprie ragioni a livello legale, fanno appelli sulla rete, in cui raccontano le proprie sventure, la propria vicenda personale in cui la persona ha subito un torto da parte di qualcuno, fanno appello alla comunità  in modo che si smuova per cercare l’accusato, per aiutare la vittima a far valere i propri diritti.

Un bel dilemma, accusatore e accusato, vittima e carnefice, e lo Stato mi chiedo io? Il legilatore avrà un bel da fare, se vuole evitare che cittadini poliziotti prendano in mano un fucile.

Wild Wild Far East