Alla ricerca di demoni e dei

L’inquietudine, ma anche la felicità, mi portano a
volte a cercare posti e luoghi protetti, protetti dalle immagini
svavillanti del compracompra generale. In Cina, ora patria di questo
strano capitalismo o socialismo alla cinese, è davvero difficile
trovare un luogo in cui una qualsivoglia sacralità ci fa abbassare la testa e stare in silenzio, per paura che l’eco o il suono della propria voce possa rompere qualcosa. A
volte ho bisogno di percepire fortemente che noi esseri umani siamo solo una piccola parte di ciò che ci sta attorno e che il cielo e il mare continuano ad essere immensi. Qui a Pechino, dove l’uomo sa fare meraviglie e non, la
percezione di una sorta di complementarità tra noi e il resto è
carente, l’uomo è il costruttore, le case subiscono la forza della sua mano e la terra ospita. Apparentemente. Il comunismo negli anni ha azzerato la religione, con tutto il sistema della
gerarchia ecclesiastica e la ricchezza immensa dei monaci, ma ha anche mutilato, o cercato di appiattire (più o meno) le credenze, le pratiche
divinatorie, le superstizioni o i credi, a mio parere quello che
caratterizza un popolo, la linfa dell’animo. Quindi, nei miei momenti,
quelli solo per me, vado alla ricerca di demoni e dei. Cerco un posto dove mi
ritrovo a camminare lenta, dove per entrare nelle sale delle immagini
degli immortali o degli dei o dei santi, devo sollevare prima un piede
e  poi un altro. L’odore di incenso è prepotente, mi sento finalmente
lontana dalla Cina costruita, sono adesso in una Cina passata. I monaci
sono un po’ ovunque, dormono in stanze piccole, le cui finestre sono
coperte da lunghi teli di giunco. Un monaco anziano dalla tonaca
gialla, è in una parte distante del tempio e medita in silenzio, io
passeggio a distanza per non disturbarlo, ma contemporaneamente non tolgo lo
sguardo dal suo corpo. 

Il tempio è un tempio
taiosta, il (Tempio della Nuvola Bianca) Baiyun si 白云寺, non molto
lontano dalla stazione ovest di Pechino, dove il mio autobus preferito
l’823 ha una piccola fermata. 10 yuan l’ingresso con la mia tessera
studenti. Il tempio, in teoria ha una lunga storia, dalla sua nascita
durante la dinastia Tang, alla distruzione nel 1200 circa a causa di un
incendio, poi l’invasione comunista dei templi, la distruzione di nuovo
e di nuovo la ricostruzione. Insomma un luogo vissuto, dove
fortunatamente ancora ci sono residui di filosofie antiche e religioni.
Il taoismo.

         
 

Per chi volesse leggere qualcosa scritto bene da un ottimo studioso  ecco qui. Per tutti gli altri consiglio una passeggiata, magari con il sole ad uno dei templi della città.

 

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