Libri rossi

Oltre a fare le cose nuove che faccio del tipo: mi improvviso dietro ad una scrivania al 23esimo piano di un palazzo, con fare deciso chiamo e metto in comunicazione mondi distanti cercando di attenuare le differenze, sorridendo un po’ per tutti e due le facce della stessa terra, oltre a tutto ciò che coinvolge la mia vita da pochissimo tempo, continuo a fare quello che facevo e che mi piace comunque fare: studiare.
Non sono mai stata una "tutto studio" e questo i miei proff del liceo lo sanno bene, pero’ mi piace curiosare dietro le facciate e il mondo dei caratteri cinesi è pieno di cose da scoprire. 
 
Tutto andrebbe bene se non fosse per i libri di testo, nel senso, non fanno tutti schifo, ma almeno quelli che ho avuto più sottomano in questo periodo hanno un dolce sapore di "caro piccolo occidentale, adesso ti mostro cos’è la cina millenaria", o per dirla come il marchese del grillo "io sò io e voi non siete un cazzo".
 
Che la Cina sia un paese con una lunga storia è fuor di dubbio, che sia una società complessa anche, che la sua lingua sia una delle lingue più difficili al mondo anche, ma allora cinesi miei, o comunque autori di questi libri di testo per stranieri, per piacere siate più umili, più modesti. Alcuni di questi testi venivano scritti negli anni 90 e raccontano di eventi ormai obsoleti che anche alcuni insegnanti si rifiutano di approfondire, manca fortunatamente l’appellativo Tongzhi, 同志 ossia "compagno" una delle prime parole studiate in Cina 7 anni fa, faccio notare che l’insegnante dell’epoca, una 25enne in gamba, mi suggerì, "sebbene su questo libro ci siano scritte tante parole, mi raccomando questa qui non la usare, adesso nel 2001 nessuno più si chiama "compagno" per strada". 
Sebbene termini così evidenti vengono con classe epurate dai libri di testo per noi musi dal naso lungo, ciò che non manca quasi mai è quel pizzico di propaganda comunista, che a leggerla fa anche un po’ piacere, quello che mi infastidisce alla lunga però è trovare  commenti sul mondo occidentale come fosse un tutt’uno immutabile, come se noi musi bianchi in fondo siamo solo dei barbari incapaci, difficilmente riusciremmo a capire un mondo tanto raffinato come il magico mondo cinese. 
 
Quindi, tutta questa pomposità mi sa da bulletto preso dall’ansia di prestazione, o da un senso di inferiorità radicato, più forse in quegli ambienti fatti di dizionari e polvere che nella vita quotidiana.
 
中国万岁!! 
 
Insomma  

One Response to “Libri rossi”

  1. beirut Says:

    ciao
    poiché prossima settimana sono dalle tue parti, magari ci si incontra…avrei anche bisogno di chiederti una cosa, vabbè te la dico qui intanto, per i particolari magari ci sentiamo: hai mica amici fotografi da quelle parti?
    ti ho lasciato la mia mail nella form per fare il commento…
    grazie!
    b.