Adesso: la mia terra
Niente di meglio di assorbire la vecchia umidità e le nuove rughe di chi mi circonda. Mentre la voce corre e mi fa immaginare capelli e statuine colmi di superstizione o forse verità. Tutto ha un sapore di sentito in quanto alcune cose si sfiorano appena.
Le vecchiette che ti vengono in soccorso come i cani lupi la notte. Magari sono la stessa cosa.
CContinua a piovere, la biglietteria è rotta, mi dicono di andare dal capotreno. Salgo sul treno, cerco un posto, è tutto sporco, cerco un bagno anche questo è rotto, cerco un responsabile che si dilegua dicendomi che dopo arriverà, non pago il biglietto, non per mio volere. Mi immergo nel libro, strizzo gli occhi all’astio che trasmettono le pagine.Voglio andare in Polonia.
Quì si vive il passato. (I fantasmi, i mostri marini, come direbbe qualcuno, sono buoni e cattivi, dipende tutto da noi.) Qui, qui non c’è futuro. Lo schermo si adegua al digitale, finta tecnologia, ci costringe ad ascoltare voci del passato e vedere rughe nel presente. Capelli bianchi per chi sa osare, il resto si affida al cortisone e al botulino.
Impareggiabile la varietà che resiste, San Clemente ne è l’esempio. Quel passato rigoglioso di scultori e mecenati, di vitalità e di marmi sfregati a lucido. La gente si improvvisava, vendeva, rubava era indaffarata nel sopravvivere tra le guerre e i padroni. La chiesa, la casa, le madonnine. Questo è il paese da dove vengo. Era un paese vivo.
Passato solo passato, solo ancoramento alla tradizione, fosse vera carità cristiana. Gran parte delle persone mi sembrano anziane, la maggior parte lo sono. Sono i cappotti e gli ombrelli, l’attenzione alla formalità di chi è usuale alle comodità. Dove i gesti si ripetono perchè si sono fatti il giorno prima e non c’è bisogno di cambiarli. Perchè si dovrebbe.
Ora c’è qualcosa che stona, non si può sopravvivere di passato, non c’è rigenerazione. Ci sono pellicce vecchie e vecchie borsette. Parole sentite e riascoltate, ma come si fa a vivere solo di ieri? Se fosse un lento spegnimento? Senza un grido.
Ma perchè nessuno grida?