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2012 in Beijing

Tuesday, December 1st, 2009

 

Mi abbuffo di ottimi xiaolongbao in un ristorantino accanto, scendiamo le scale mobili con un peso nel cuore. Io odio i grossi film amercani ma questo mi tocca vederlo, anzi ci tocca vederlo, ho convinto anche lui, piu’ scettico di me, mi accompagna. 

Posti davanti, audio al massimo volume, credo non faccia bene ai neuroni di nessuno. La pubblicita’ iniziale e’ tutta focalizzata sui grossi film cinesi in prssima uscita, aime’ in grande american style, solo che nei loro le arti marziali sono padrone della scena, poco ferro armato, tutti calci volanti e parecchie esplosioni. 

Inizia il filmone dell’anno: 2012

Mi voglio sotterrare tra le poltrone, mi ricordo il piccolo cinema a trastevere dove andavo appena finita scuola alle 15.00, ma il cazzo di rumore assordante mi riporta a Pechino: multisala con luci colorate.

Che dire, posso solo sospirare, in due ore e mezza il nostro pianeta si distrugge. Tsunami, terremoti, innondazioni, la crosta terreste si spacca e tutti fuggono in Cina. O meglio in Tibet, la parte piu’ alta del mondo, l’Himalaya ospita la mega-fabbrica per la costruzione delle arche che mettono in salvo, prima di tutto politici, generali e gente importante, poi in ultimo commossi dalle lacrime di un ingegnere, decidono di aprire le porte alla plebaglia che urla di fuori. Le giraffe e gli elefanti, notare la finezza, vengono prima di un operaio specializzato.

In tutto questo appare la Cina. La rete cinese ci tiene a dire che appare con la sua nuova faccia, sia come costruttori specializzati, che come ospiti della nuova grande famiglia unita che fara’ poi nascere la nuova generazione di esseri umani. Si vedono militari cinesi che non eccellono in umanita’ ma perseguono le loro regole, si vedono tibetani che accolgono i dispersi americani in montagna, ci sono lama che impassibili affrontano l’ultima inondazione. 

La Cina, e’ quello che e’ una grossa fabbrica a cui tutti vogliono giungere. In cui tutti vogliono mettere piede.

(Continuando cosi’ ci si convince davvero che sia solo questo)