La festa della luna è passata il quindicesimo giorno dell’ottavo mese lunare, quest’anno precisamente il 15-16 settembre.
La leggenda, che essendo leggenda si perde in
particolari più o meno minuziosi, vuole che la terra soffocasse dall’afa e l’arciere celeste Houyi fece un gran piacere a tutti,
scacciando i 10 soli che irradiavano il piccolo pianeta sudato, lasciò
solo un sole, che non avrebbe più potuto opprimere il mondo.
Il sole divenne
dimora dell’arciere Houyi, mentre la luna la casa della moglie, che
trovata l’elisir dell’immortalità volò fin sulla luna e lì dimorò. Un
giorno solo durante l’anno la luna è così luminosa e Houyi e Chang E si
possono guardare. Questo è il giorno della festa della luna.
Il
giorno in cui la famiglia si riunisce, mangia insieme e guarda la
luna che è effettivamente luminosa. Le Yuebing accompagnano il pasto.
(Tortine, condensa di nutrimento di ogni genere, dal dolce al
salato, c’è chi ha torvato un ripieno di maiale e mandorla,
personalmente apprezzo solo quelle con la pasta di giuggiole, zaoni,
specialmente se offertemi di mattina in periferia.)
La
festa di metà autunno segna un momento nel corso del calendario, un
momento in cui ci si riunisce, in cui si voltano le spalle all’estate e
ci si prepara per affrontare l’inverno che verrà.
La
mia testa spesso fa associazioni in libertà, questa volta davvero in
libertà.
La festa dell’autunno tra le piane del fiume giallo e
l’equinozio di autunno tra quel di Eleusi in Grecia.
Nella città greca si sono festeggiati per lungo tempo i misteri eleusini,
rituale che scandisce le stagioni, immerso in quel mondo che basava il prorpio mutamento a seconda delle spighe di grano che nascevano dalla terra e dai frutti che comparivano e scomparivano dagli alberi.
Il periodo
caldo, solare finisce e susseguirà il freddo. Il mito di Demetra e
Persefone. Il melograno mangiato dalla figlia Persefone la farà
dimorare con Ade nel buio inferno per quattro mesi l’anno, viceversa
durante gli altri mesi sarà alla luce tra le braccia di Demetra.
"Al
momento della morte l’anima prova un’esperienza simile a quella di coloro
che sono iniziati ai misteri … All’inizio vagare smarriti, faticoso
andare in cerchio, paurosi percorsi nel buio, che non conducono in alcun
luogo. Prima della fine il timore, il brivido, il tremito, i sudori freddi
e lo spavento sono al culmine. E poi una luce meravigliosa si offre agli
occhi, si passa in luoghi puri e prati dove echeggiano suoni, dove si
vedono danze; solenni sacre parole e visioni divine ispirano un rispetto
religioso. E là l’iniziato, ormai perfettamente liberato e sciolto
da ogni vincolo, si aggira, incoronato da una ghirlanda, celebrando la
festa insieme agli altri consacrati e puri, e guarda dall’alto la folla
non iniziata, non purificata nel fango e nelle tenebre, e, per timore
della morte, attardarsi fra i mali invece di credere nella felicità
dell’aldilà".
Plutarco,
Fragmenta 168 Sandbach = Stobeo 4, 52, 49.
Io tra i due mondi, ascolto il passaggio. Un periodo è finito e ne sta assolutamente iniziando un’altro.