Outside Beijing (43 km)

May 20th, 2008 by yilian

E’ stato tutto
detto in due tre frasi, da un momento ad un altro il sorriso sulla mio volto e
via fuori Pechino.

Side car, il
mezzo di trasporto che mi ha portato fuori città. La prima volta con grandi
occhiali da sole, gonna colorata, mancava solo il fazzolettino al collo e mi
sarei sentita  completamente nella metà
degli anni 50.

La meta: huairou 怀柔, distanza 43 km da Pechino, via verso nord.

La prima cosa che
scompare sono i palazzi alti, le strade ampie rimangono sempre, i kilometri
passano in fretta e finalmente anche l’aria cambia. Fresca, leggera. Ai lati
montagne non alte, flora diversa dal mediterraneo, rivedo un nonsochè di Tailandia,
ma solo lontanamente in quelle fronde spelacchiate che fanno da contorno e
segnano il profilo dei monti.

 

Tutto verde,
prendiamo una strada di campagna e ecco mi sento fuori dalla città.

Penso alla
campagna romana, penso a Laura e alla sua casa, continuo a guardarmi attorno.
Svoltiamo a destra per una strada sterrata al lato di questa un lago, un grande
lago, mi dice "si può nuotare, l’acqua è pulita", io continuo solo a
sorridere, il bagno al tramonto purtroppo è stato messo da parte ancora freddo
e il lago è circondato da una rete.

Mi chiedo cosa
sia l’edificio di fronte a me, un grosso telescopio, un centro di ricerca, ed
ecco un omino che ci fa scavalcare e che ci illustra il prestigioso centro di
ricerca sul sole, il grosso telescopio fotografa in continuazione la madre di
tutte le stelle.

L’omino invece,
fotografa con una macchina fotografica tedesca il tramonto, il sole, cidice,
impiega solo due minuti a scendere tra le montagne, bisogna sbrigarsi.

 

Di nuovo per
strada, fame e ormai luna quasi piena.

Proposta di
mangiare pesce. Ben venga il pesce crudo e cotto. Bacchette cinesi in un
agriturismo cinese, finalmente sono fuori Pechino.

Questi giorni

May 15th, 2008 by yilian
In questi giorni stiamo tutti davanti al telegiornale, cinesi e non. In metro i vari giornali di cartaccia, che generalemente vengono buttati via sono aperti in continuazione e le persone non smettono di leggere, parlottare tra di loro, ricordare terremoti passati e sperare per tutte le persone che sono sotto le macerie.
Una vera tragedia che ha colpito una regione non poverissima, ma impervia, dove la pioggia incessante degli ultimi giorni rende difficile i soccorsi.
Il mio caro amico, (ormai ti chiamo così non te ne avere a male) chiede di chi sa modi per aiutare, devolvere, partire, in qualche modo faccia sapere.
Intanto questo link , dove alcune informazioni interessanti si possono trovare.
Un altro blog di una mia amica cinese, ora a Chengdu, dove lavora come assistente ad un giornalista francese. Gran parte del blog è ancora centrato su torce, olimpiadi, sfoghi personali per lavoro con occidentali con il naso all’insù e grande strafottenza da parte dell’uomo bianco, ma indubbiamente sarà aggiornato dal luogo del terremoto.
 
Io dal mio piccolo aspetto che mi paghino per una traduzione e devolverò tutto, se potessi sarei già partita, come dice qualcuno con mani nel fango a scavare.
Purtroppo sono ancora qui a combattere con l’ufficio immigrazione e con informazioni parziali, con segretarie che trascurano di leggere parti fondamentali di documenti e io che devo fare un visto.
(link visto
 
A presto.
 
(comunicazione personale:
Pengo: sono un po’ schiva qualche volta, ma sempre disponibile per chiacchiere e passeggiate, se dovessi essere in zona, scrivi pure o chiama. Cià!) 

Terremoto alla luce di oggi

May 13th, 2008 by yilian
E’ tutto molto più grave del previsto, sembra che il numero dei morti debba continuare a salire. In tutto sarebbero 10.000 persone che hanno perso la vita, almeno per adesso.
Il luogo dell’epicentro è situato in una zona montagnosa del Sichuan, di per se’ le strade sono già impervie e ancora non si riesce a raggiungere la parte più colpita dalla scossa.
Poco si sa delle persone che vivono in quella zona, che seppur montagnosa è densamente abitata.
 
 
Alla televisione non smettono di trasmettere le notizie, le persone a Pechino nei ristoranti attenti, con gli occhi fissi sugli schermi televisivi. Oggi una bella parte della lezione è stata dedicata al terremoto e ai metodi di soccorso, che seppur tanti e pronti non sembrano bastare.
A Chengdu si lotta per salvare la vita a circa 900 studenti che sono stati sepolti tra le macerie della loro scuola, crollata durante la forte scossa. Immagini pesanti.
I soccorsi stanno arrivando da tutte le parti della nazione, anche aiuti stranieri sono stati offerti.
Aiuti alimentari, economici, sanitari arrivano da tutte le altre regioni che non sono state colpite, ma la situazione rimane ancora difficile, ripeto, specialmente per la difficoltà dei trasporti.
 
 
Mi chiama Maidian chiedendomi se i soldi che ci devono per una traduzione li possiamo devolvere alla croce rossa. Ovvia la risposta.
 
Vabbè, mi rimetto a vedere la televisione.
Sfortunata la Cina quest’anno, anno del topo da dimenticare. 
 
 
 
 

Terremoto

May 12th, 2008 by yilian

Io a Pechino non ho sentito nulla, altre persone in città lo hanno avvertito ma soprattutto chi era in piani alti di palazzi, personalmente alle 14.28 di oggi, ora in cui nella provincia del Sichuan si è verificato il terremoto, ero intenta a riflettere sugli ultimi eventi che trascinano la mia vita. Di fronte al computer con Matthew Herbert in sottofondo.

Mamma e amici, state tranquilli sto bene.

Per gli altri, aggiornamenti su xinhua

 

 

 

Periferia

May 12th, 2008 by yilian
Se la città fosse fatta solo di "centro" sarebbe
solo una piccola roccaforte, ma non siamo più nel lontano medioevo,
almeno non qui. Quindi periferie si snodano dalla bella signora
(termine che rende l’idea di Pechino), da sud a nord, circordano il
sesto anello. Sento persone parlare, di come siano pericolose, da non
passarci di notte, ma sul fattore sicurezza, ancora in Cina mi sento
più sicura, se paragoniamo il tutto ad un Parigi periferica notturna, o
solo anche una Roma zona Salaria spinta.
 
Le periferie comunque mi continuano ad
affascinare, per i personaggi, per le strade immense che mi sono vista
attraversare in motorino in fretta a 15 anni e da più grande in
macchina. I palazzi giganti, mi sembravano quelli che raggiungevo a 20
kilometri da casa mia nel 95, strade ampie e una tristezza di
sottofondo circondava la zona. Nel concetto di periferia rimane ancora
quel pregiudizio amaro, di desolazione e solitudine, di volti rapiti da
troppe canne, o di grossi cani al guinzaglio. Incuriosita da quei
luoghi lontani, mi sono sempre incamminata per i le campagne adiacenti
alle periferie, seduta a guardare le mille finestrelle dove sono
racchiusi mille e più persone, che guardano la televisione forse
l’ennesimo programma platinato o forse un’altra porcata che ci riduce a
sempliti telespettatori acritici.
 
Ieri mi è capitato di andare da un amico, alla periferia est di Pechino.
 
I palazzi che circondano Dongzhimen si sono fatti
sempre più radi prendo l’autobus e mi lascio finalmente alle spalle il
Moma, un complesso di edifici ad innumerevoli piani con case di lusso,
laghetto interno, tutto permeato da solitudine, grigiore e
estraniamento. L’autobus procede sempre avanti, accanto a me gente di
Pechino, chi ha lavorato fino alle 19.00 e si addormenta sul finestrino
imbevuto di vapore, data la pioggia che continua a battere
ininterrotta.
Facce stanche e vestiti sporchi di chi lavora nei
palazzi della città, negli enormi palazzoni che saranno uno degli
esempi della nuova Cina del 2008. Mocassini trasformati in scarpe da
lavoro e mani grandi per quei piccoli uomini che provengono dal sud
della Cina.
Venti minuti e sono in una nuova parte, nuova
città, nuovo spazio. Frequentatissimo come al solito, traffico e
semafori, gente ovunque, sempre Cina, ma non la bella signora a cui
sono abituata. Lui mi aspetta in moto all’incrocio dall’latra parte
della strada, faccio zigzag tra le macchine per raggiungerlo, sono
contenta di vederlo. Salgo e via verso l’interno della periferia.
Strade sterrate e o male asfaltate, la pioggia continua a sbattere,
mentre ci sono anche campi attorno, verdi. Mi lascio trasportare mi
metto il cappello in testa e mi continuo a guardare attorno, un piccolo
quartiere, fatte di casette grigie piccole, di quelle che si trovano
nei piccoli paesotti cinesi, niente di speciale, sono contenitori per
persone, ristoranti che cucinano a poco prezzo, grossi cani randagi,
bimbetti che corrono ovunque, carretti che sfornano frittate di uovo e
cipolla. 
Desolante, è tutto molto desolante. Ma anche tutto umano. molto umano. 
 

Zhongnanhai 中南海

April 30th, 2008 by yilian

Adesso uno dei luoghi più segreti della terra, segreto perchè immensamente protetto, mura e controllo.

Il quartier generale del partito comunista cinese, o meglio, a dirla così sembra strano, le residenze e tutto l’amabaradan annesso delle più grandi personalità del Partito comunista cinese sono raccolte in quel che qui si chiama Zhongnanhai 中南海. Accanto a Tiananmen e alla città proibita, un proseguimento di quella dinastia ininterrotta che si rifugia come sempre nei palazzi. Con google.earth si può dare una sbirciatina dall’alto, si vedono abitazioni, un grande lago e un’isoletta. Cosa darei per fare una passeggiata dietro quelle mura, solo un giretto magari tra le residenze dei magnifici nove, i "member of standing committee of political bureau" o accanto alla sede che ospita il comitato centrale. Immagino sale ampie e imponenti, tappeti di velluto e tavoli di legno massiccio, un’aria di austerità, ma anche di delicatezza intima nell’animo di tutte le più grandi dinasti cinesi. I tecnocrati-ingegneri, che sono le personalità più importanti del partito comunista cinese, "vivono" lì tutti insieme. Ma ti pare? Penso da un po’ di tempo. Vivere protetti tutti insieme coperti dallo stesso muro di cinta. Non è che si preoccupano come in passato dei veleni messi appositamente nelle pietanze e nelle medicine? Non ci saranno mica concubine e pranzi luculliani, o arpe cinesi che suonano al passaggio dei magnifici 9. Chissà, non mi stupirei.

Fatto sta che ci sono stati periodi della storia cinese in cui Zhongnanhai era aperto al pubblico, biglietto di entrata e via all’interno di quella che adesso è la vera città proibita.

 

 

punti fermi

April 28th, 2008 by yilian
Vorrei che ci fossero punti fermi e questo con la Cina c’entra parecchio.
 
Chi è qui da molto tempo (anche se il molto è difficile da quantificare) sa come fare avanti e indetro, sentirsi sbandati da continente a continenete è destabilizzante. Da piccola, adolescente, capelli rasati e walkman amavo gli aereoporti, ero serena mentre camminavo in quel pulito non luogo, quell’incrocio di attese e fantasie. Adesso, vorrei che ci fossero solo viaggi in treno vorrei che ci si mettesse giorni per arrivare, in modo di metabolizzare il tutto. Non devo partire, purtroppo ma durante la notte sogno viaggi, solo viaggi da un po’ di tempo. 
 
Questo mondo mi sta stregando molto di più di quanto potevo credere. Per ora mi lascio stregare, cerco esperienze e comunque anche schiaffi in faccia, che negli ultimi tempi sono arrivati precisi fino in fondo. Quindi che fare? Alzarsi e scappare? Lavaggio del cervello? Correre nei parchi a più non posso? Cercare quel famoso maestro di Chen che tanto mi manca? Andare a Wuhan? Cambiare faccia? Ripetere quel cazzo di esame? Cominciare a lavorare?
 
Il fatto che quando sono dall’altra parte del mondo, mentre guido in macchina mi chiedo perchè la Cina non sia anche lì. Domanda cretina, ma sottolineo la mancanza di essere o avere altro.
 
Oggi giornata grigia, sole dietro le nuvole. Ho voglia di rialzarmi e prendere a calci qualcosa. Che sia la faccia di qualcuno a poca importanza.
 
Intanto nei giornali di qui si polemizza contro le manifestazioni anti-Carrefour, il governo teme le masse inferocite e fa bene, ma il problema rimane alla base. In tutto questo, il Midi festival è stato cancellato, appunto per il binomio folla-paura, non che me ne dispiaccia poi tanto, ma non è segno di maturità di una nazione. Piccoli spazi maturi saranno al 2k con un po’ di sano e introverso Noise. 
 

chinese protest against france

April 20th, 2008 by yilian

Foto e articoli

per ora solo questo, danwei raccomanda di ascoltare questo programma

 

Anti occidente

April 19th, 2008 by yilian

Tempi duri. In questa Pechino ultimamente.

(dell’Italia non voglio neanche parlarne, credo solo che il "nuovo" presidente è ciò che si meritano gli italiani)

Pechino
invece corre questa folle corsa alle Olimpiadi, i mingong continuano a
lavorare tra tubi innocenti e canne di bambù con i loro caschi gialli
per costrire la nuova Cina. Una bella parte è già stata costruita. La
polemica della torcia, non si è aquietata, la sicuramente non ha più la
prima pagina dei giornali, ma il malcontento di stranieri e cinesi è
evidente. Tutto questo per me è pericoloso. 

Ultimamente
su internet c’è un modo per garantire l’appoggio e incoraggiare la Cina
nel suo operato, o forse per prendere parte nella stupida diatriba
"Cina contro Tutti". Questo modo, degno del mondo adolescenziale in cui
viviamo, è mettere un bel cuoricino rosa nel proprio msn, no comment, il
cuoricino rosa
. Altra idea geniale degli ultimi tempi dove come in un
fumetto ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall’altra, c’è chi ha
deciso di, boicottare il Carrefour nota catena di supermercati francesi.
Perchè la Francia non ha protetto la torcia? Perchè i francesi si sono
permessi di criticare a fondo il governo cinese? Per un astio compresso da secoli che adesso ha trovato il modo di uscire? Boicottaggi a parte, quello che sta scuotendo ultimamente l’animo dei giovani pechinesi è anche la massiccia presenza delle forze dell’ordine. Retate in alcuni locali della zona dei locali, quartiere finto, costruito per far bere il giovine bianco col soldo prima, ora per far bere tutti quelli che se lo possono permettere. A farne le spese questa volta sono stati giovani adolescenti francesi che sono stati portati via dalla polizia

Questi i fatti delle giornate precedenti, quello che si percepisce in Cina, adesso è un forte astio, comandato o non dal governo. Onestamente, non credo ci sia il bisogno che il governo cinese si scomodi per confermare nuovamente il sentimento nazionalista del popolo cinese. E’ frutto di un sottile lavoro fatto da decenni, un’educazione a cui difficilmente si scampa.

Ieri a cena con il mio caro amico, con cui non smetterei mai di parlare, continuavamo a discutere di Cina. Perchè se l’occidente o chi per lui attacca il governo cinese, il popolo lo sente come un attacco personale alla popolazione cinese? La politica del governo e la popolazione in che rapporto sono? 

Mentre scrivo questo post una mia amica mi manda questo link: manifestazione antifrancese a wuhan. 

Un momento

April 16th, 2008 by yilian

Bisognerebbe amare le streghe. Per l’impulsività e la voglia di dire. Osservatrici di vetri, nascoste negli occhi degli altri.

Mi piacerebbe riuscire ad esserlo, intuire, aprire bocca e urlare. La verità che seppur piccola, spinge dentro.

Essere voglie divorate, occhi maliziosi ma infinitamente innocui, spesso mi da pena. Essere me, senza poter essere altro.

E ancora mi ritrovo tra carte spesse lontano da qui.