Idali zhengfu
Non sono stata invitata come Francesco Sisci alla festa del Ministero degli Affari Esteri cinese, ma sono felice che un giornalista come Sisci scriva di Cina e ne scriva soprattutto a quel modo, un po’ lecchina questa affermazione, ma sul serio è un giornalista con occhio acuto e mente da conoscitore della Cina, con umorismo sopraffino mentre parla di Italia.
Ma in effetti, vai a spiegare ad un cinese com’è fatta l’italia. Tutto quello che c’è oltre allo stereotipo italiano, del bel ragazzo, la moda, la pizza e la mafia. Anche per me è un paese inspiegabile, vecchio e al collasso. Ma chissà per quale stranissima ragione ancora non affonda, mi chiedo come fanno tutti i miei connazionali a non farsi venire il fegato verde o nero, o come si dice, nel vedere un popolo di immigranti, inventori, creativi e mascalzoni, nel senso intelligente del termine, a lasciarsi scivolare via così il paese dalle proprie mani. Il potere decisionale, la forza che dovrebbe detenere il popolo non per manifestare ancora e ancora senza fine, ma per proporre un cambiamento, che sia uno scrollone che butti via il vecchio, che sia un atto degno, che sia un rimpianto di un’etica persa.
Questa mattina un mio amico mi sveglia chiedendomi "Ma è vero che è il 61esimo governo che cambiate?".
January 26th, 2008 at 11:51 pm
Cara Yillan, vista da quà la cosa è ancor più tragica, direi tremendamente tragica….
Non sai quanto invidio la tua lontananza, e il coraggio di poterci guardare da laggiù…
Alcuni di noi stanno seriamente riflettendo sulla possibilità di chiedere asilo politico…
Io per primo rifletto sul fatto che il nostro destino non è affatto la libertà, bensi la farsa, l’amara e beffarda situazione di essere prigionieri di una classe politica indecente…
dici bene, ci stiamo lasciando scivolare il paese dalle mani, proprio cosi SCIVOLARE, come una saponetta impazzita.
Non riusciamo più a controllare nulla, e il popolo sembra inebetito, sconcertato, privo di forza.
Per un incurabile ottimista come me, è davvero un’amara considerazione, ma, in fondo, probabilmente è anche l’unica possibilità per poter risorgere: e come dice il saggio “Più buia è la notte, più vicina è l’alba…”
January 27th, 2008 at 12:57 am
D’accordo con la tua critica al Belpaese (?) Ciò che questi maleodoranti politici non hanno ancora compreso è il clima di grandissimo fermento insurrezionale nei confronti dell’intera classe dirigente intesa non solo come establishment governativa ma come rete decisionale di un paese ormai in collasso. Ci si sta organizzando, si creano meeting e nascono forze nuove..Dobbiamo rinnovare l’intero sistema, ripulendo ed in certi casi epurando; sarà difficile e potrebbe essere anche violento. Siamo – e con inquiettudine lo temo e l’aspetto – sull’orlo di una grade crisi. Dal sangue nasce la vita ed in questo paese, credimi, dobbiamo lasciare in progressiva eutanasia molta parte della nostra corrotta e paludosa cultura, intesa nell’accezione di vizio e non di virtù. Non può ovviamente esistere nessuna forma di paragone con un paese come la Cina; il dragone è cresciuto enormemente ed ora vola incutendo timore e rispetto all’intero pianeta. Confrontarsi con il vigore economico di questa immensa terra d’oriente in via di (equilibrato?) sviluppo sarà l’impegno principe di tutte le maggiori potenze, a patto che esse siano in grado di non farsi intimorire dai fuochi del drago. In questo senso, le prossime Olimpiadi avrebbero potuto essere – e se non lo saranno sarà una grande occasione persa – un sentiero privilegiato per affrontare quei temi che il governo cinese non ha mai voluto mettere sul tavolo delle discussioni. Mi auguro che i futuri impegni presi dai paesi del G8 con l’ingessata dirigenza della Cina non siano di esclusivo interesse economico. Prima di creare joint ventures, patti commerciali e contratti di collaborazione industriale avremmo bisogno di una reale comunicazione fra popoli e governi, all’insegna di trasparenza e democrazia, lessema questo solennemente svilito da entrambi i popoli citati…